10.20.2006

Parole a vanvera

Io di solito non parlo molto di politica. La penso in un certo modo, credo in certi valori, che ovviamente non sono rappresentati da nessuno in questo momento, e mi uniformo ad essi in quello che faccio e nelle scelte, diciamo elettorali, cerco il più possibile di avvicinarmi a quelle persone che almeno di massima condividono certe idee.

Ripeto però che non parlo di queste cose, perchè credo che ci siano molte ragioni per rimanere in silenzio fino a una visione più chiara di tutto. Odio e non sopporto per niente coloro che credono di sapere tutto, di avere la conoscenza globale di ogni aspetto politico, solo per comodità o per circostanza. Chi per lavoro deve essere più vicino a una certa parte e lo fa senza ragionare, senza chiedersi il perchè ecc.. ecc. mi intristisce parecchio oltre che rendermi sempre più sfiduciato in un futuro migliore.

Le persone che viaggiano per luoghi comuni mi fanno imbestialire, così come non sopporto coloro che non ammettono mai errori, sbagli o emerite cazzate fatte dai loro esponenti politici. Ma, continuo, il mondo è pieno di opinionisti e leader politici, capaci di difendere strenuamente anche con i blog, piccole convinzioni, talune certezze e direttive di partito senza essere minimamente informati sulla totalità delle cose, o, ancora peggio, senza la capacità di scrivere le cose che dicono, in un italiano decente.

Tutto ciò mi è scaturito stasera dall'aver consultato certi blog, schieratissimi e incazzatissimi, vuoti fino al midollo di una pur minima obiettività e soprattutto di umiltà e logica. Qualunque discussione o post o chissà cos'altro non servirebbe a niente, percui il presente semisfogo serve solo per ribadire che:
1- completamente inutile in questa sede parlare di politica
2- l'utopia di una dialettica costruttiva ed obiettiva è impossibile appunto...
3- Sono tristi, tristissimi i paladini dei grandi schieramenti politici.
4- ci sono talmente tanti argomenti migliori da trattare sui Blog.....

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